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Chi compra Labadessa?

Labadessa. Chi non conosce Labadessa?
Sicuramente non te che stai leggendo un blog di pseudo recensioni su fumetti e illustrazioni. E se stai leggendo un blog come questo non puoi non conoscere Labadessa! E se lo conosci sai anche che ha pubblicato con la Shockdom un albo dal titolo Mezza fetta di limone. E fino qui tutto bene perché sono informazioni che si trovano sulla copertina. Ma poniamoci la domanda cruciale:
Si dovrebbe comprare questo fumetto?

La risposta è personale e ve la do personalmente in fondo a questo articolo dopo una superficiale ed evitabile analisi.

MFdL racconta qualcosa? No, racconta più che altro uno stato d’animo, un modo di essere, di pensare, che mi ha ricordato per certi versi Anubi (ma senza paragonarli, perché trovo abbiano profondità sensibilmente differenti).
Il modo di restituire sensazioni e disagio (perché stiamo parlando sempre de Labadessa, ricordiamocelo) è portato con simpatici escamotage e ben gestiti. C’è proprio da dire che a livello tecnico questo è condotto ma-gi-stral-mente. Stampato in mente ho ancora il coniglio strafatto in mezzo alla musica che balla, immobile. Difficile da spiegare se non lo vedete, ma restituisce proprio tutto il concetto.

Ma se non state trovando entusiasmo nelle mie parole è perché non riesco a mettercelo. Questo succede per un semplice motivo, ovvero l’albo è di plastica. Premetto che non ho nulla contro la plastica (ho delle splendide posate a casa fatte di questo materiale perché il metallo è un po’ troppo di lusso) ma risalta comunque quell’odore tipico – metaforicamente parlando, eh! – che hanno le cose nate, come dire?, più dalla testa che dal cuore.
La sensazione che mi ha dato è quello di leggere qualcosa che è stato forzatamente voluto per vendere. Un esercizio di stile, di cui Labby (noi amicichenonloconosciamo lo chiamiamo così quando scherziamo) è super in grado di fare. Pagina dopo pagina trovi un elemento che ti fa pensare in un angolino della materia grigia “figo questo”. Ma quello che lascia alla fine è… poco. Cerco di spiegarmi con altre parole.

Pensate alla differenza tra due opere – un fumetto, come un libro, un quadro o un ricordo ombelicale, non importa – di cui: una nata da “Mi è venuta in mente un’idea!” e l’altra da “Riesci a creare qualcosa entro marzo?”. Parliamo della differenza tra arte e intrattenimento. MFdL è un fantastico prodotto di quest’ultima categoria che restituisce una visione del mondo non così pazzesca, ma nemmeno che faccia pensare alla banalità, sensibilmente artefatta. È quella azione di marketing per mandare avanti il lavoro di diverse persone, Labby compreso, e far girare l’economia del mondo.

Ma sia chiaro che questa è per me una puntualizzazione e non una critica. Io lo farei se me lo chiedessero! La gente dovrà pur sopravvivere. E se Labadessa è stato scelto è perché ovviamente è in grado di farlo. Un plauso (come dice Giovanni) a questo ragazzo che sa il fatto suo.

Quindi: cosa fare di questo fumetto?

Fatevelo regalare

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